martedì 16 aprile 2013

Uno sguardo alla Sanità [Prima Parte]

La Sanità italiana ha come punto di riferimento il Sistema Sanitario Nazionale (d'ora in poi SSN), che ha lo scopo di garantire a tutti i cittadini l'accesso alle prestazioni sanitarie.
I fondamenti giuridici del Sistema derivano dall'art. 32 della Costituzione e della legge istitutiva del SSN (legge 833 del 1978).

Come si può capire dalla data di attuazione pratica in legge dei principi costituzionali, cioè il 1978, prima di allora non vi era un'organica ed ampia struttura adibita a tale scopo ma erano i singoli Enti Mutualistici / Società di Mutuo Soccorso (una per ogni categoria di lavoratori) ad occuparsi dell'assicurazione sanitaria  (cui contribuiva il lavoratore, per sé e per i propri familiari), evidenziando così un sistema dove la prestazione era garantita solo ai lavoratori (che contribuivano).
Nel 1968 gli ospedali furono trasformati in enti pubblici, disciplinandone funzioni, finanziamento e organizzazione nazionale e regionale (precedentemente erano gestiti dai singoli enti di assistenza e beneficenza).
Si può dire che antecedentemente a tale riforma era in vigore un modello sanitario mutualistico a rimborso (cioè gestito da enti mutualistici tramite i contributi dei lavoratori), e successivamente si è affermato il modello pubblico integrato (predominanza pressoché totale del pubblico e scarsi margini di scelta per il singolo), fino ad arrivare al modello contrattuale attuale (finanziamento pubblico, larga offerta pubblica, presenza del privato tramite convenzioni, ampia libertà di scelta del singolo).

Nel 1978 fu istituito il SSN, garantendo tre principi di base:

  1. universalità delle prestazioni (cioè verso tutti), 
  2. uguaglianza (cioè senza distinzioni),
  3. equità (cioè parità di accesso in rapporto a uguali bisogni).

Viceversa i principi organizzativi per l'organizzazione del Sistema sono:
la libertà di scelta del luogo di cura, il diritto ad essere informato sulla malattia, il diritto ad essere informato sulla terapia dando il consenso o meno, il diritto del paziente ad essere "preso in carico" dal medico, il diritto alla riservatezza, il dovere del SSN di tutelare la salute dei cittadini compatibilmente con le risorse disponibili, la valorizzazione della professionalità degli operatori sanitari, l'integrazione tra l'assistenza sanitaria e l'assistenza sociale.

Le riforme più significative all'interno del SSN stesso avvennero negli anni '90 fino ai primi del 2000, con la separazione della funzione di tutela della salute dalla produzione delle prestazioni sanitarie (affidate a erogatori pubblici e privati), una maggiore autonomia gestionale degli ospedali in ambito regionale, l'introduzione di un sistema a tariffa, l'introduzione di livelli minimi delle prestazioni, la maggiore apertura verso l'ingresso di operatori privati, nonché maggiori meccanismi sanzionatori e di controllo della spesa.
















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