domenica 10 febbraio 2013

3) Crescita, PIL e Domanda...che fare?

Ora che sappiamo che per far riprendere l'economia italiana non possiamo far leva sul tasso di cambio o su altri strumenti tipici della Banca Centrale (perché ormai sono stati delegati alla BCE), che non possiamo aumentare la spesa pubblica o il debito (perché col Pareggio di Bilancio e il Fiscal Compact ci siamo impegnati con l'Europa a ridurre anno per anno il nostro debito pubblico, un impegno esoso che non permette i necessari incrementi di spesa per rimettere in moto l'economia) e visto che le riforme che l'Europa dovrebbe adottare per eliminare o quanto meno ridurre le ampie differenze tra i paesi del Nord e del Sud Europa sono portate avanti con una lentezza esasperante, nonostante i notevoli problemi che caratterizzano i PIIGS (del resto anche se è effettuata tra Stati Membri, invece che tra partiti, sempre di mediazione politica si tratta), resta da capire cosa si può fare per tentare di dare qualche minimo impulso alla ripresa piuttosto che aspettare che USA, Cina e gli altri paesi in via di sviluppo ricomincino ad aumentare le importazioni di prodotti nostrani (come sta lentamente avvenendo).

In un contesto del genere l'UNICA risposta possibile sta nella rimodulazione della spesa pubblica e in un cambiamento nella nostra struttura industriale.

Nei prossimi post quindi partiremo dalla spesa pubblica, andando a vedere argomento per argomento dove agire; daremo in ultima analisi anche uno sguardo alla situazione dell'industria italiana, cercando di capire quali politiche industriali conviene attuare.

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