martedì 8 gennaio 2013

Quanto costano le nostre "missioni internazionali"?

Il 28 dicembre è stato presentato al Senato il D.D.L. numero 3653 "recante la proroga delle missioni internazionali...ecc ecc", dove in sostanza viene chiesto l'autorizzazione sulle spese ritenute necessarie nei vari scenari internazionali (non solo di guerra), cooperazione allo sviluppo, spese per il personale e altre voci varie.

Innanzitutto confrontando le autorizzazioni di spesa richieste per il 2013 con quelle dell'anno precedente si nota una netta diminuzione di tutti i capitoli, anche perché il periodo "coperto" dal D.D.L. in discussione va dal 1 gennaio 2013 al 30 settembre 2013, rispetto al precedente periodo 1 gen - 31 dic 2012 (è già successo in precedenza che si optasse a favore di coperture di spesa semestrali o addirittura bimensili, invece che annuali).
In relazione a ciò l'elenco delle previsioni di spesa (riguardanti le spese per le varie missioni, di cui all'art.1) comprende valori decisamente inferiori al decreto per il 2012, sinteticamente:

  • circa 427 milioni (d'ora in poi mln) per la missione ISAF riguardante la nostra presenza in Afghanistan a fianco dell'ONU e della NATO, nonché la missione EUPOL che ci vede protagonisti assieme all'UE nell'addestramento della polizia locale afgana; 
  • circa 119 mln per la missione UNIFIL, dove siamo presenti a fianco dell'ONU come "supervisori" (non come invasori); 
  • circa 52 mln per varie missioni che nel complesso riguardano la nostra presenza in Kosovo (in totale quattro diverse missioni che riguardano il primo intervento in Kosovo, la costruzione di uno stato di diritto e di una maggiore sicurezza pubblica, anche tramite l'addestramento delle forze di polizia e militari kosovare); 
  • circa 224 mila euro per la missione in Bosnia-Erzegovina (la missione ALTHEA, sotto il controllo dell'UE); 
  • circa 14 mln per missioni navali NATO nel Mediterraneo (anti-terrorismo e contro il traffico di armi); 
  • circa 847 mila euro per la missione in Hebron (presenza di osservatori internazionali, di tipo civile); 
  • circa 91 mila euro per la presenza, sempre di tipo civile, a Rafah; 
  • circa 194 mila euro per il personale militare presente nella missione dell'Unione Africana nel Darfur; 
  • circa 199 mila euro per la missione a Cipro; 
  • circa 179 mila euro per l'assistenza alle forze armate albanesi; circa 34 mln per le missioni di contrasto alla pirateria; 
  • circa 15 mln per le spese riguardanti il personale militare negli EAU, Bahrain e Qatar in relazione alla guerra in Afghanistan; 
  • circa 6,9 mln per il supporto anti-pirateria e l'assistenza nell'Oceano Indiano; circa 7,5 mln per assistenza e formazione del personale in Libia; 
  • circa 285 mila euro per la missione di vigilanza UE in Georgia; 
  • circa 128 mila euro per la missione in Sud Sudan; 
  • circa 1,9 mln per la partecipazione in Mali e nel Sahel Niger; 
  • circa 144 mila euro per la stipulazione dei contratti di assicurazione e di trasporto di durata annuale e per la realizzazione di infrastrutture relativi alle missioni internazionali;
  • circa 6,5 mln per eventuali interventi essenziali a favore della popolazione locale (per quasi tutte le missioni);
  • circa 4,3 mln per la cooperazione delle forze di polizia italiane in Albania;
  • circa 1,2 mln per la partecipazione di personale della polizia italiana alle missioni in Kosovo;
  • circa 96 mila euro per la partecipazione di personale della polizia italiana alla missione EUPOL in Palestina;
  • circa 851 mila euro per la partecipazione di personale della GdF alla missione ISAF; altri 264 mila per la presenza nella missione in Kosovo e altri 4,6 mln per la partecipazione in Libia (sempre al riguardo della Guardia di Finanza);
  • circa 20 mila euro per la presenza di un magistrato nella missione europea per valutare lo stato di diritto in Iraq;
  • circa 10 mln per il mantenimento del dispositivo info-operativo dell'agenzia AISE per la protezione del personale impegnato nelle varie missioni;
  • circa 812 mila euro per l'impiego di personale della Croce Rossa nelle missioni ISAF e negli EAU;
  • infine tra le "varie ed eventuali" troviamo la cessione a titolo gratuito di effetti di vestiario e igiene alle forze armate libiche; la cessione gratuita di effetti di vestiario, di 3 veicoli blindati leggeri e di 10 semoventi M109L alla Repubblica di Gibuti per una spesa di 1,1 mln (la "donazione" a Gibuti riguarda quasi sicuramente il miglioramento del programma anti-pirateria navale a favore delle nazioni africane interessate); la cessione a titolo gratuito di 500 veicoli M113 al Pakistan; la cessione gratuita all'Eritrea di materiale ferroviario dichiarato fuori servizio;
La spesa maggiore, tra tutte le missioni in corso, la assorbe ovviamente la missione ISAF (la guerra in Afghanistan, comprensiva della missione EUPOL Afghanistan), per via della maggiore presenza di truppe e per i maggiori costi in termini di rifornimenti e logistica, guerra che quest'anno assorbirà 427 mln (almeno per i primi 9 nove mesi del 2013), ma che già sin dall'inizio era stata progressivamente più costosa, mobilitando infatti nel 2012 748 mln, nel 2011 780 mln, nel 2010 670 mln, nel 2009 540 mln e così via.
Ovviamente a queste non ho sommato le spese relative agli interventi di cooperazione allo sviluppo poiché sono comunque svincolate dalla nostra presenza civile o militare.

[Ovviamente il D.L. in questione deve ancora essere approvato, per cui è possibile che vi siano ulteriori modifiche durante la discussione in Parlamento]

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